lunedì 1 marzo 2010

sound of perseverance
















































































sound of perseverance
Da un po' di tempo Carlo propone alla nostra attenzione degli oggetti sonori, banali oggetti presenti in tutte
le case che, ci avverte, hanno la caratteristica al pari degli strumenti musicali di aver affinato nel tempo
la propria voce. Questa singolare orchestra che ha nel tempo composto, i cui elementi vanno, in ordine di
dimensione e certo non d'importanza, dalla caffettiera all'aspirapolvere, ha di recente assimilato un vero
strumento: la batteria, che in un percorso inverso è costretta nello spazio domestico.
Montata, smontata, rimontata nel tempo in un angusto garage, la batteria fatica a trovare la propria naturale
estensione, spinta nel tumulo dei “beni inalienabili” di famiglia. Una vera e propria lotta, quindi, tra Carlo
e queste persistenze, ripetuta a distanza di tempo e fotografata in questa occasione nelle sue fasi, in immagini
che ci riportano ad una condizione inevitabile di non finito. Rimane da chiederci, osservando ciò che resta di
questa battaglia, se tutto questo non sia il principio di una melodia: come dice Tolstoj, “Tutte le famiglie
felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”
Stefano Serusi

sound of perseverance
since some time carlo proposes to our attention sonic objects, banal things present in all houses that, he advise, have the characteristic, such as musical instruments to improve their voices.
this singular orchestra that he composed, whose elements range from a coffeepot to a vacuum cleaner(in order of size and certainly not of importance),
recently added a real instrument : a drumset, that in a reverse path is restricted in a domestic space.
assembled, disassembled and reassembled in time in a cramped garage, drums effort to find its natural extention, in the pile of "inalienable family property"
.a real fight between carlo and these persistences, repeated over time and this time photographed in its stages, in pictures that lead us in a
inevitable not finished dimension.
remains to ask, observer to what remains of this battle, if this isn't the beginning of a melody: as said Tolstoj,
"Happy Families are all alike, every unhappy family is unhappy in its’ own way"
stefano serusi (translation: carlo spiga)

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