giovedì 21 novembre 2013

IMMIGRANT SONGS, Temporary Storing, Cagliari


Immigrant songs











I nomadi tradizionalmente studiati dagli etnologi possiedono il senso del luogo e del territorio, il senso del tempo e del ritorno.” 
Marc Augè
Qua si parla di flussi migratori, di quelli dove ad ogni passo di terra conquistata si ricontratta la propria appartenenza e si mette in gioco l’identità propria e dell’altro / altrove. Per poi ripartire, di nuovo, nel flusso. E così ancora ed ancora. Immersi in correnti sommerse che mano a mano diventano più familiari. 

 
Truck, us "No mi giudichis/ No mi cumentis"











Cosa rimane di tutti questi spostamenti? Tutti i chilometri e le contrattazioni, tutti i compromessi e le strade battute rimangono registrate sul terreno, nelle parole e nei suoni di chi ha percorso il cammino. Una costruzione lenta e personale che da spazio geografico diventa spazio vissuto.
Questi spostamenti lasciano tracce nell’accumulo e restituzione di gesti, forme, parole/suoni.

 
Something in the forest
 

















C’è stato un periodo eroico, non troppo tempo fa, nel quale si voleva riconfigurare il limite oltre l’atmosfera terrestre. Tutto quello che ci rimane è una foto di un puntino blu pallido scattata a qualche milione di km da qui. La nostra ultima migrazione. Un sogno collettivo a forma di un juke boxe dorato, ora oltre la nube di Oort. L’ultimo esploratore senza meta, per ora.

 
Golden plate









 


Google Earth è un palliativo.
Nel mio lavoro c’è sempre una distinzione forte tra l’utilizzo di un medium e l’effettiva esperienza attraverso di esso.
Io non lavoro col suono, io suono.
Io non viaggio, migro.
Quindi non ricordi di viaggi, ma il terreno conquistato attraverso il viaggio, forse...  un nuovo lessico nato nello spostamento.

Mi piace considerare le mie opere come frammenti di una civiltà in viaggio, la mia storia personale come quella di un popolo, assemblata attraverso le esperienze e gli incontri. 
Coidanas romagnole














Alessandra Casadei, Carlo Spiga.

2 commenti:

cooksappe ha detto...

senza meta

carlo spiga ha detto...

longo è lo cammino
ma grande è la meta
vade retro satan
vade retro satan